Riflessioni

Quando si vede passare un’auto d’epoca per strada la si guarda con curiosità e stupore e riaffiorano ricordi di gioventù.

Si sente più spesso dire con voce velata di nostalgia: la sognavo da bambino, avevo il modellino; era la macchina di mio papà, con quello ho conseguito la patente, la usavamo di domenica per la gita di famiglia ed io ero così orgoglioso; ce l’aveva un signore che abitava in fondo alla strada ed io mi incantavo a guardarla e così via…
Per alcuni è un tuffo nel passato, che immediatamente porta alla luce montagne di ricordi e sogni lontani. Altri guardano con stupore queste “scatole strane” che si distinguono in un mare di auto tutte simili, tutte nate dalla galleria del vento, tutte imponenti, tutte mancanti di propria personalità: la prima impressione è che “la old” emani quella personalità e quel carattere che la rendono unica, molto più uniche di quanto ce le ricordavamo.
Ma cosa comporta averne una? Perché si entra in questo mondo affascinante e perché farlo?
Prima di tutto va detto che oggi viaggiare con un mezzo storico ci consente di vivere emozioni che le auto moderne non ci offrono più. Oggi è tutto servoassistito, tutto controllato, ovattato e confortevole, non senti odori perché c’è il clima, puoi anche non frenare tanto lo fa lei per te, se ti avvicini troppo un biip isterico ti avvisa, nella storica siete “tu e lei”, un connubio fatto di confortevole scomodità, raffinata ruvidezza e intesa unica fra tu e lei quasi fosse un’amante, fatta di emozione, odori e sensazioni.

Se avete degli amici proprietari di auto d’epoca vi diranno che in autostrada non ci vanno volentieri, non è luogo per queste vetture che amano viaggiare con la V maiuscola, non viene voglia di correre anche se magari le prestazioni sono ancora di tutto rispetto, ci si guarda intorno e si apprezzano i paesaggi splendidi della nostra nazione. Si va a fare un giro per attraversare paesini dimenticati, campagne tranquille, strade dove non passa quasi nessuno. E’ vero mancano molti confort, ma non si rimpiangono e vengono rimpiazzati da emozioni dimenticate e diciamolo anche dalla soddisfazione di chi ti osserva ammirato e sognante.

Se poi l’auto è aperta, andrete forse anche più adagio per godervi maggiormente il contatto con l’aria e la natura circostante.

Capirete che la vera differenza tra un viaggio con un’auto storica ed uno con una moderna, è che l’ultima vi porterà semplicemente a destinazione nel più breve tempo possibile, mentre la prima vi farà godere del viaggio vero e proprio e non renderà primaria ne la destinazione, ne la fretta di raggiungerla.

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